Il territorio di Vezzi Portio

Cenni geografici e storici del territorio di Vezzi Portio

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Descrizione

INFORMAZIONI UTILI

Capoluogo provinciale: Savona (18 Km)

Centri costieri limitrofi: Finale Ligure (7 Km), Noli (7 Km), Spotorno (6 Km)

Altitudine: min: 75m s.l.m.  (Valle Sciusa)  –  max: 950m s.l.m.  (Monte Alto)

Superficie comunale: 9,96 Kmq

Popolazione: 796 (al 31.12.2021)

Abitanti: vezzesi

Frazioni: Magnone (sede comunale), Portio, San Filippo e San Giorgio.

Patrono: SS. Salvatore (6 agosto)

Diocesi:  Savona Noli

 

RECAPITI

Comune di Vezzi Portio

via Porte di Spagna 20, tel. 019.7428000

Scuola dell’Infanzia

via Porte di Spagna 12, tel. 019.742143

Farmacia

via Spotorno 22, tel. 019.742168

Emergenza sanitaria

Vigili del fuoco pronto interventotel. 115

Segnalazione incendi i: tel. 115

Corpo forestale dello stato: tel. 1515

Soccorso pubblico di emergenza: tel. 112-113

 

INSEDIAMENTO

SUDDIVISIONE DELL’UNIONE AMMINISTRATIVA ED EDIFICI SPECIALI

MAGNONE:

Borgate:                               Borghi, Borsana, Cassigliano, Fusasche,Magnone Inf., Magnone Sup., Monteggio.

Edifici speciali:                  Municipio, scuola dell’Infanzia

                                              Chiesa parrocchiale del S.mo Salvatore, Cappella di Santa Libera,

                                              Cappella di San Giacomo

PORTIO:

Borgate:                               Berea, Cà da Bò, Cà de Revè, Cà di Bassi Inf., Cà di Bassi Sup., Chiesa, Meirone,

                                               Rocca.

Edifici speciali:                   Centro sociale

                                               Chiesa parrocchiale del S.mo Sepolcro

VEZZI SAN FILIPPO:

Borgate:                                  Bassi, Cà du Munte, Rovere Inf., Rovere Sup.

Edifici speciali:                     Chiesa parrocchiale di San Filippo Neri, Cappella di Santa Liberata

 

VEZZI SAN GIORGIO:

Borgate:                                Campei, Costa, Firpi, Gravani.

Edifici speciali:                   Museo del Territorio

                                               Chiesa parrocchiale di San Giorgio, Cappella di Sant’Antonio da Padova,

                                               Cappella di San Calogero 

Cenni geografici

LA GEOLOGIA

Nel territorio comunale sono presenti formazioni geologiche di natura e di età diversa.

Le rocce più antiche si chiamano Formazione di Murialdo (circa 300 milioni di anni fa) e affiorano nella zona settentrionale del Comune, in corrispondenza del rilievo di Monte Alto, a partire da località Rocche Bianche.

Ma, come in  tutto il comprensorio del Finalese, è  meglio nota la presenza del calcare.

Questa roccia, erodibile a contatto con l’acqua piovana, ha permesso nel corso di milioni di anni la lenta formazione di una serie di elementi tipici del paesaggio carsico tra cui le grotte, alcune abitate fin dalla Preistoria.

A Vezzi Portio si individuano due principali aree carsiche: in prossimità del Monte Alto, con calcari dolomitici, e nell’area della Val Ponci, dove ai calcari del periodo Triassico (circa 230 milioni di anni fa) si sovrappongono i calcari miocenici (circa 25 milioni di anni) della Pietra di Finale.

Il colore della Pietra del Finale varia dal biancastro al rosato ed è formata da miliardi di gusci di organismi che vissero in un antico mare che un tempo ricopriva il territorio (numerosi i terrazzi marini presenti soprattutto nella frazione Portio).

Da sempre questa pietra viene utilizzata nella realizzazione di singoli manufatti e come materiale costruttivo (muretti a secco ed elementi architettonici): passeggiando tra le borgate vezzesi si possono ancora notare, nelle case più antiche, stipiti e portali realizzati in Pietra di Finale, nella quale si rintracciano le impronte fossili delle conchiglie.

Da segnalare inoltre, in una parete verticale della Rocca degli Uccelli, la presenza di una  particolare e spettacolare forma di erosione geologica ad alveoli, o tafoni      . Si tratta di fori di forma subcircolare, vicinissimi tra loro, che fanno sembrare la parete un grosso alveare in pietra. L’origine del fenomeno si attribuisce sia alla facile solubilità della roccia calcarea, sia all’azione modellante del vento. La curiosa parete non ha solo una valenza geologica, ma anche archeologica ed artistica: qui, a circa 140m s.l.m., si apre la Grotta dell’Angelo, all’interno della quale sono stati rinvenuti dei frammenti di ceramica preistorica, probabilmente scivolati all’interno da più in alto, mentre, tra gli alveoli in pietra, si può ancora intravedere un’edicola religiosa, affrescata in onore della Madonna: ignoti sono l’autore e il periodo di realizzazione.

 

LA FLORA e LA FAUNA

Già dall’antichità l’azione dell’uomo ha segnato profondamente l’aspetto di queste colline. Nei pressi delle zone abitate la costruzione di sistemazioni a terrazze, dette anche “fasce”, ha permesso la coltivazione di diverse colture arboree quali il fico, la vite, l’ulivo e infine il castagno.

Le fasce, sostenute dai muretti in pietra a secco, insieme a piccole opere di regimazione delle acque meteoriche realizzate lungo i sentieri, i camminamenti, le strade vicinali ed interpoderali, sono ancora oggi fattore indispensabile per la stabilità dei versanti e  il drenaggio delle acque.

Nel Comune si trovano diverse tipologie di vegetazione: dalla macchia mediterranea, rappresentata  da estese leccete con cespugli di lentisco, cisto a foglie di salvia (con fiore di colore bianco) e cisto tomentoso (con fiore rosa a cinque petali), mirto ed alberelli di corbezzolo, al bosco misto.

Una variazione locale, rispetto agli altipiani circostanti, è data dalla presenza del rosmarino sulla vetta della Rocca di Corno .

Sulle pareti rocciose cresce la campanula a foglie uguali (Campanula isophylla) insieme con piante casmofite, e nelle zone aride e pietrose la Campanula di Savona (Campanula sabatia), entrambi endemismi della zona.

In tutti i boschi è presente la Salsapariglia (Smilax aspera), un rampicante dalle robuste spine che trasforma qualsiasi boschetto in una giungla impenetrabile.

 

La fitta vegetazione normalmente non favorisce la visione occasionale degli animali tranne per il cinghiale, facilmente avvistabile lungo le strade principali.

Molto diffusi, anche nei boschi finalesi, sono anche i caprioli e i daini, anche se la macchia mediterranea è sfavorevole agli animali con le corna.

Nei territorio boscosi sono diffusi anche volpi, tassi e donnole che, non di rado, si avvicinano alle abitazioni, facendo razzia di pollame; nei buchi delle pareti rocciose può capitare di incontrare i ghiri e non mancano scoiattoli, ricci e lepri.

E’ segnalata la presenza della Lucertola Ocellata (Timon lepidus) sul Bric Carè, un sauro di grossa taglia che può arrivare a 90 cm nel maschio adulto.

Sulle pareti della Rocca degli Uccelli nidificano alcuni specie di rapaci tra cui il Falco Pellegrino (Falco peregrinus). Tra gli uccelli sono diffusi inoltre gufi, civette, gazze, upupe e fagiani.

Nelle valli buie e umide si possono incontrare specie di rettili ed anfibi che amano questi ambienti, come la Natrice dal collare (Natrix natrix).

 

Proprio per il pregio e le valenze naturalistiche, ambientali e geologiche parte del territorio del Comune di Vezzi Portio fa parte di due Siti di Importanza Comunitaria, della Provincia di Savona:

SIC “Finalese – Capo Noli” (IT 1323201)

SIC “Rocca dei Corvi – Mao- Mortou”  (IT 1323203)

e vi è stato individuato un “sentiero natura” che segue la valle del rio Ponci da Verzi a Colla di Magnone, ricalcando in parte il tracciato dell’antica via romana Julia Augusta.

Come finalità, il sentiero-natura, ha quella di promuovere il contatto diretto tra uomo e natura, attraverso la conoscenza di piante ed animali delle specie locali, la comprensione dei fenomeni biologici e delle interazioni degli ecosistemi.

Cenni storici

Vezzi Portio

comune dai quattro volti

  

….l’abbraccio all’alba dei nocciòli guazzosi; il pozzetto ostruito dal capelvenere dove vado ad attingere l’acqua trasudata dalla roccia; i candelabri azzurri della cicoria che al primo sole si spengono; la pianta di malvone che all’improvviso, come per malefizio, rientrò l’unico fiore di cui spiavo lo sbocciare. Il contatto della terra mi ringiovanisce. In vista, laggiù, le arme: i monti di pietra rosea di Finale…..

Camillo Sbarbaro da “Fuochi Fatui”, (1942)

 

Ecco come con le parole di un poeta si può descrivere uno scorcio di Vezzi Portio…

Durante la Seconda Guerra Mondiale Camillo Sbarbaro insieme alla sorella, lasciarono la propria casa di Spotorno e si rifugiarono nella borgata di  Borsana a Magnone. In quella tragica circostanza, mentre più a valle venivano bombardate le civili abitazioni, il poeta cercava di trovare un po’ di pace immerso nella natura vezzese…

 

LA PREISTORIA

La frequentazione umana del territorio affonda le radici nella Preistoria.

Tra le più importanti e suggestive testimonianze del periodo  vi sono le incisioni rupestri su estesi lastroni rocciosi detti ciappi.

Nel Finalese ne esistono  vari e la maggior parte presentano caratteristiche simili.

Sul crinale della Rocca degli Uccelli si trova il Ciappo del Sale      , lungo circa 35m per una larghezza di 8m, è completamente ricoperto di croci, coppelle, vaschette per la raccolta dell’acqua piovana, con canaletti e solchi lasciati dalle ruote dei carri.

Di particolare interesse sono due figure umane armate che si affrontano: nel Finalese sono rare e fino ad ora risulta essere l’unica scena a carattere narrativo trovata.

Le più antiche incisioni sono preistoriche ma ve ne sono anche medioevali e altre sono relativamente recenti.

Alcuni studi ritengono che il Ciappo del Sale  fosse una sorta di luogo di culto dove si compivano  riti magico- propiziatori.

 

LA STORIA

La maggiore testimonianza di epoca romana è data dalla strada romana Julia Augusta: fatta costruire dall’imperatore  Augusto, nel 13 a.C., collegava Roma alle Gallie (Spagna). Per evitare gli invalicabili precipizi di Capo Noli, venne scelto un tracciato interno che da Vado Ligure saliva verso l’entroterra fino a raggiungere Magnone e da lì scendeva lungo la Val Ponci: del tracciato originario rimangono cinque bellissimi ponti in pietra, tre dei quali ancora transitabili.

È possibile che un primo insediamento nel territorio di Vezzi Portio sia nato proprio grazie al passaggio della strada romana. Il nome stesso del paese è infatti riferibile a toponimi romani (Vezzi a Vettius, dalnome di una famiglia romana o dal nome della pianta della Veccia; Portio da porticus o portus, inteso come riparo terrestre).

Dopo la caduta dell’ Impero Romano molti percorsi caddero in disuso e  vennero abbandonati ma non accadde per quello della val Ponci che continuò a rappresentare una valida alternativa nel corso dei secoli.

Nella ricostruzione delle vicende storiche, che interessarono le singole frazioni e le borgate del Comune, si comprende bene come il territorio, trovandosi in una  posizione strategica di passaggio tra il mare e i monti, da sempre fu oggetto di contese e spartizioni tra i diversi poteri che qui si susseguirono.

Solo nel 1871 si riuscirono ad unire le quattro frazioni sotto un unico Comune.

 

Nel Medioevo Vezzi divenne un feudo costituito da S. Giorgio e parte di S. Filippo e si trova citato per la prima volta in documenti del 1192, come possedimento del Comune di Savona con un ruolo militare di rilievo.

Tra la metà del 1200 e gli inizi del 1500 passò alla potente famiglia genovese dei Cigala che, come per ogni feudo che si rispetti, fece qui costruire un castello: in fraz. S. Giorgio, a monte della parrocchiale, sono ancora visibili alcuni muri originari del castello fatto costruire da Nicola Cigala; oggi inglobati in una casa privata.

Di Portio e Magnone è noto che, in questo periodo, fecero parte delle “compagne” fedeli dei marchesi Del Carretto, fino al 1598, anno in cui tutto Finale passò sotto la dominazione spagnola.

Testimonianza di quel periodo storico sono i resti di una costruzione architettonica: le cosiddette “Porte di Spagna”     . Esse vennero erette nel 1649, in occasione del passaggio di Maria Anna d’Austria, futura sposa del re di Spagna Filippo IV, e rappresentavano una delle porte di accesso al Finalese.

 

Durante la dominazione francese, nel periodo di Napoleone Bonaparte, troviamo il Comune di Magnone, comprendente anche la frazione di Portio e il Comune di Vezzi per S. Giorgio e S. Filippo, entrambi appartenenti al Cantone di Noli.

Il Generale Chabrol annotava che gli abitanti erano in totale 852, tutti agricoltori e le donne si occupano del taglio e della vendita della legna.

Luoghi collegati

Municipio di Vezzi Portio

Municipio di Vezzi Portio, Via Porte di Spagna n. 20,17028 Vezzi Portio, (SV)

Telefono: 0197428000
Email: vezziportio@comune.vezzi-portio.sv.it
PEC: comune.vezziportio@pec.it
Municipio di Vezzi Portio

Modalità di accesso:

Accessibile a piedi oppure con autoveicolo su strada asfaltata.

Indirizzo

Contatti

  • Telefono: 0197428000
  • Email: vezziportio@comune.vezzi-portio.sv.it
  • PEC: comune.vezziportio@pec.it

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Pagina aggiornata il 21/08/2023